In questi giorni notavo come, rispetto alle produzioni nostrane, ci sia una cura in certi dettagli che fanno la vera differenza tra un telefilm godibile e una storiella che non regge al più una stagione.
Sono i personaggi secondari, quelli che ruotano apparentemente senza un reale scopo e che in realtà danno uno spessore quasi vitale al serial.
Ne cito giusto un paio per farvi comprendere appieno il concetto.
Uno è Kevin Chapman, che in Person of Interest interpreta un poliziotto losco, corrotto e dai metodi alquanto poco ortodossi. Con lui il suo Lionel Fusco passa dal comico al tremendamente intrigante con due semplici mosse. L'altro è Michael Cerveris, il compassato e inespressivo Settembre di Fringe. Nonostante la sua sia una presenza poco più che velata, su di lui si celano misteriosi risvolti della trama e battute spesso chiarificatrici. Ecco dove si costruisce un telefilm di successo: nel non trascurare i dettagli e la buona recitazione...
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