Di fronte alle immagini devastanti dell'incidente ferroviario a Santiago de Compostela, in Spagna, la mente purtroppo ritorna a quel lontano 13 Settembre del 2004.
Allora come oggi, ogni volta che vedo certe immagini, o anche solo sento uno scossone di troppo su uno scambio, mi sale un nodo alla gola, che solo la paura può generare.
Un sentimento tanto potente quanto implacabile, imprevedibile nelle sue reazioni a caldo e anche dopo così tanto tempo. E' a causa di quel fatto, tanto spiacevole quanto incontrollabile che vivo tutt'ora nell'ansia e nella sofferenza, ma è stato ed è tuttora stimolo per scrivere, fonte di forza per andare avanti e proseguire il mio cammino di narratore itinerante. Il mio pensiero va alle vittime, nuove e vecchie e a chi deve e può fare qualcosa perché queste stragi non si ripetano.
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