Doveva essere una campagna virale per la raccolta di fondi a favore della SLA, ma a mio avviso, a parte pochi casi, come quello di Patrick Stewart, si è trasformata in una mossa pubblicitaria per molti VIP.
In alcuni casi, nostrani e non, addirittura in una vera e propria farsa, senza alcun ritorno economico concreto verso questa causa, che invece avrebbe bisogno non solo di attenzione e di belle parole, ma di fatti concreti, sopratutto da chi può aiutare senza troppo sforzo.
Ricordo ancora quando con il mio romanzo, The Dreamer, mi ero avvicinato al tema, visto che uno dei protagonisti è affetto da questa malattia e di come le varie associazioni, a cui avevo proposto un contributo, una quota sul venduto, non mi abbiano neppure risposto alle mie offerte. Certo, io non sono un personaggio famoso e non avrei potuto dare garanzie o grosse cifre, però avrei potuto, nel mio piccolo rompere il velo di oscurità che copre questa malattia e i familiari coinvolti e troppo spesso dimenticati. Un po' come ora, che l'evento promozionale desta più interesse della causa per cui è nata...
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