Con un certo ritardo, dipeso dai mille impegni di questo periodo prenatalizio, mi appresto a raccontarvi l'ultima proposta ludica del nostro fidato Master, con un filler di altri tempi, che ha saputo attirare la nostra attenzione, nonostante i materiali non siano eccelsi. Stiamo comunque parlando di un prodotto che ha visto la sua prima edizione nel 1976 e non ha subito variazioni di sorta, se non nei materiali delle pedine, passando dalla carta alla plastica.
Questa volta vi parleremo di Kendo, un astratto di posizionamento, che punta a portare al centro la pedia che rappresenta il vostro Shogun, che si muove di una intersezione per volta, al centro della mappa, cercando di ostacolare, con i suoi guerrieri che si muovono di due o di tre intersezioni, i movimenti degli avversari.
Con movimenti vincolati e spazi di manovra ristretti dalle altre pedine, un gioco dalle regole semplici si trasforma in un rompicapo articolato, ricco di interazioni e strategie, sempre imprevedibile e mai scontato. Un passatempo sicuramente longevo e interessante, che è bene giocare in due o quattro giocatori, per non vedere l'eventuale terzo sfidante avvantaggiato dallo spazio libero lasciato dalla mancanza del quarto sfidante.
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