Fa sempre un certo effetto lavorare al biglietto da visita di un proprio lavoro. Il manoscritto per quanto intrigante possa essere non ha la capacità di catturare un lettore, distratto dai molteplici richiami in cui può incappare in una libreria. Ci sono fior fiore di illustratori che si spendono per realizzare vere e proprie opere d'arte che da sole, a volte più del contenuto, valgono il prezzo del libro. Io, grazie alla collaborazione sempre eccelsa di Andrea Gatti, abbiamo operato una scelta diametralmente opposta: look minimal, colori netti e accesi, in un gioco di forme e richiami, che dicono tutto e niente, almeno a un osservatore distratto.
Ho volutamente postato anche il retro, o come si dice in gergo, la quarta di copertina, non tanto per il mio faccione, che aggiornerò con una foto più recente, ma per la skyline montana, che dovrebbe evocare a molti di voi qualcosa di familiare... Spero vi piaccia, ora non resta altro che spronare il 'socio' illustratore a finire le tavole interne.
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