Da semplice teoria al limite della fantascienza a prodotto commercializzabile, pronto per entrare negli annali come primo calcolatore quantistico, in grado di supportare una nuova generazione di iterazioni con principi completamente innovativi.
Ora non si parlerà più di bit ma di Qubit, in grado di immagazzinare più stati dei soliti 0-1 che eravamo abituati a gestire con l'attuale tecnologia. Un salto generazionale che si è accaparrato Google, insieme alla Nasa e che, anche se con capacità apparentemente inferiori agli attuali supercalcolatori, getta le basi per nuovi strumenti di elaborazione di calcoli complessi. Di certo ci troviamo di fronte a una nuova barriera abbattuta e quel che immaginavamo soltanto, forse, sta già per diventare realtà.
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