Di fronte ai gravi fatti di questi ultimi giorni non si può certo restare indifferenti. L'odio, su vasta scala, in molti luoghi del pianeta, miete vittime, strazia i cuori, al di là della semplice appartenenza religiosa o geografica.
Mi rendo conto però che sempre più spesso tutto parte dal piccolo, dal quotidiano e tutto, a poco a poco, svilisce le nostre esistenze, ormai ridotte a un continuo subire o perpetrare di gesti dannosi per il prossimo.
Certo, all'apparenza non paiono fatti gravi, ma denotano un costante degrado sociale, uno stillicidio che irrompe negativamente, rendendoci sempre più velenosi, acidi, irrispettosi.
Che sia semplice mancanza di buone maniere o cinismo poco importa, il risultato è evidente: siamo tutti più cattivi, spietati, forcaioli. Con questo 'humus' sociale non c'è da sperare per il meglio e forse, l'unica flebile speranza, pare quella di reagire con l'unica cosa possibile: una ferma e intransigente gentilezza.
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