Come
ogni anno, spesso ci si interroga su quello che si è realizzato
nell'anno appena trascorso o che si intende portare a compimento in
quello nuovo, che si affaccia all'orizzonte.
Io
non mi tiro indietro verso questa buona abitudine, se non altro per
un senso di coscienza, di dovere verso me stesso e il tempo che mi è
stato concesso da vivere. Non mi piace sprecare i regali ricevuti,
tanto meno quello della vita, così bello e prezioso.
Eppure,
nonostante questa convinzione, non posso dirmi soddisfatto di questo
anno bisesto, che a ben guardare calza a pennello con il detto
popolare, anno funesto. Non tanto per vicende o lutti in casa,
piuttosto per la pochezza di risultati che non sono mai arrivati fino
in fondo.
Tanta
semina, senza però ancora un risultato di rilievo.
Ci
sarebbe di che scoraggiarsi, ma chissà, con l'anno nuovo e un po' di
progetti in cantiere, sarà la volta buona che si riesca a 'bucare lo
schermo'?
E'
presto per dirlo, bisognerà vivere il nuovo anno, respirando a pieni
polmoni...
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