Scrivere - Un arte o un mestiere?

Mi è capitato, in più occasioni, di entrare in questo discorso apparentemente di poco conto, ma che nasconde a mio avviso una serie di ragionamenti interessanti, per chi come me è agli esordi e cerca di scrivere qualcosa di più di una semplice autobiografia.
Strutturare una storia lunga, con più personaggi e una trama di un qualche interesse richiede oltre a una buona dose d'inventiva, una seria costruzione di quella che deve essere la narrazione nel suo complesso. Io ho un approccio forse un po' troppo 'tecnico', ma visto il poco tempo a disposizione per lo sviluppo della storia, e soprattutto, la mia strampalata modalità di scrittura, mi ritrovo a costruire in maniera certosina ogni singolo aspetto. Dai personaggi, con vere e proprie schede dettagliate, magari anche con qualche foto rubata su internet, per incarnare meglio il tipo di soggetto da descrivere, ai luoghi, con addirittura una ricerca sul campo, o con gli strumenti e le mappe che la rete ormai offre a profusione. Per non parlare della trama, minuziosamente scomposta e catalogata in paragrafi e capitoli, così da non perdere nei vari passaggi, il filo, e la consecuzio logica e temporale. Allora, questa non sembra più arte, ma il cesello di uno scrivano, intento a 'tracopiare' i suoi pensieri. Ma in mezzo a tutto questo 'metodo' poi arriva il guizzo, l'imprevisto buttato lì sul momento, durante la 'furente' fase di stesura, tra gli scossoni delle carrozze, e il rumoreggiare degli scolari intenti a ritornare alle loro dimore. Qui, almeno per me, c'è l'angolo della vera creatività, oltre al primo vagito dell'idea, dell'inizio di questa follia, che si chiama scrittura...