Nei giorni scorsi ho avuto modo di affrontare un curioso tema, con Gianfranco Monfardini, uno dei membri (molti attivi, tra l'altro) dell'associazione ludica La Torre d'Avorio che si colloca nell'area della bassa pianura bresciana, a cavallo fra le provincie di Brescia, Bergamo e Cremona.
L'argomento erano gli uomini-bestia e il possibile utilizzo di questi esseri abominevoli come personaggi interpretabili dai giocatori.
A una prima disamina sono creature di laboratorio a cui è stata privata buona parte della capacità cognitiva, ma alcuni risvolti possibili, sempre rispettosi del background, potrebbero permettere questa eventualità. Direi che si sta verificando quello che abbiamo sempre sperato come gruppo: che oltre ad appassionarsi al gioco, nascano idee e spunti dai giocatori per rendere ancora più intrigante e variegata la nostra ambientazione.
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