Sin dai trailer mi aveva incuriosito il nuovo lavoro di Luc Besson, con una inedita Scarlett Johansson ma non sapevo bene cosa aspettarmi.
Dalle improbabili sparatorie e dalle situazioni paradossali nel traffico di Parigi, si snocciola un dilemma che spesso nella fantascienza si è cercato di analizzare con alterna fortuna: l'evoluzione estrema del cervello umano.
A tratti questo aspetto emerge, fa capolino non scardinando troppo le consuetudini cinematografiche, il profondo distacco tra conoscenza e sentimento, la fredda e calcolata sete di conoscenza, priva di umanità, sensazioni. Forse su questo punto avrei provato a mostrare qualcosa di più, forse avrei provato ad immaginare un modo diverso di concepire l'evoluzione umana, però siamo di fronte a una scelta, a una narrazione gradevole, che però a mio avviso è manchevole di qualche guizzo in più.
Un'imprevedibilità che si sente e che rischia di assuafare troppo in fretta.
Magari sono troppo infarcito di fantascienza per non apprezzare appieno questa pellicola, però è sicuramente un bel tentativo per far pensare, per provare a narrare i limiti estremi dell'uomo.
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