Noto sempre una certa disarmonia nell'informazione, nei comportamenti di massa, di fronte a fatti gravi, a situazioni più o meno spiacevoli.
L'occidente si è mobilitato, giustamente, contro i fatti avvenuti alla redazione di Charlie Hedbo, innalzandosi a baluardo della libertà di stampa o di espressione, per poi lasciar passare nell'oblio, con troppa facilità, chi è morto per la libertà alla cultura o alla religione.
E così, in Kenia, 147 studenti sono morti nelle aule dell'università di Garissa, colpevoli soltando di voler risollevare le sorti della propria vita e del proprio popolo con l'unico mezzo ancora giusto e spesso impossibile che si dovrebbe sempre utilizzare: la cultura. Forse anche qui bisognerebbe porre l'attenzione, lo sdegno, il rancore verso queste barbarie, così che 147 non sia solo un flebile ricordo.
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