Da più parti, viene fuori sempre lo stesso discorso: se si vuole
essere competitivi, bisogna spendere (tanti) soldi per le carte
migliori.
Inizialmente mi ero convinto anche io di questa formula, poi,
anche grazie al materiale presente sul web, ho cominciato a esplorare
soluzioni e archetipi che contrastano questa idea di fondo.
Certo, bisogna essere coraggiosi a presentarsi a un evento
importante con un mazzo strano, magari inventato da noi, però credo
che alla fine sia importante per il giocatore, sentirsi all'altezza
del proprio avversario. Un percorso di questo genere richiede
sicuramente più tempo e maggiori test, ma non è detto che la
sperimentazione di nuove strade sia controproducente a prescindere.
Forse, bisognerebbe affidarsi di più alla propria esperienza
diretta e meno agli stereotipi, spesso in voga tra i tavoli di gioco.
Chissà, magari con l'aiuto di qualche altro pazzoide, potremmo
crearci da noi un mazzo al di fuori degli schemi...
Nessun commento:
Posta un commento