Essere pendolare presenta dei rischi insiti in questa condizione, non c'è dubbio, lo dimostrano gli scioperi, gli incidenti e i guasti a renderti la giornata perlomeno imprevedibile.
Però, credo ci sia un limite a tutto.
E quando scopri che la Metro torinese è chiusa per il tratto che devi percorrere, senza motivi apparenti, senza comunicazioni o cartelli e ti ritrovi a prendere un pullman nella confusione e nella ressa, con referenti GTT che ti intimano di scendere perché vogliono utilizzare il mezzo per altre tratte, che non sei in grado neppure di muoverti, tanto sei pressato come una sardina, che ti becchi pure gli insulti degli altri pendolari che non riescono a salire sul mezzo che hai così fortuitamente conquistato, ti rendi conto che al peggio non c'è mai fine. Quel che è peggio e il non sapere che succese, non avere informazioni, viaggiare brancolando nel buio e nell'ignorianza. Come ormai capita sempre più spesso in questa povera nazione...
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