Questo weekend ho assisitito a un piccolo passo per la crescita di mio figlio, un segno che sta imparando dalle piccole cose, a stare al mondo, con cognizione di causa e rispetto.
Il tutto è derivato da una semplice partita a Magic, svoltasi in una fumetteria, che però si è trasformata da un lato in una vera sfida, durata quasi un'ora e che ha visto sconfitto il suo proprietario, di fronte a un fortunato e caparbio undicenne alle prime altre. Dall'altra la mancanza di cinismo in certe fasi del gioco, di scarsa propensione a voler vincere non solo per il gusto di essere superiore, ma per comprendere il proprio valore e i limiti da cui partire per potersi migliorare. Una semplice partita non può far diventare un uomo nessuno, è però un seme, una base su cui costruire capacità, malizia, correttezza e buon senso, che spesso nei giovani scarseggia.
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