Ci sono insegnamenti che arrivano così, per caso o per alterna fortuna e che ci dovrebbero dare un monito su come condurre le proprie esistenze.
Magari ci si ostina a scrivere determinati soggetti, storie intricate e complesse, per poi ritrovarsi apprezzati per frammenti, semplici narrazioni che nascono dal profondo, dai ricordi, tra rapporti genitoriali difficili e fornelli.
Così da un semplice racconto, nato per un concorso mai andato in porto per altro, proseguono i riscontri e i complimenti, tanto da convincermi che forse è proprio lì, che posso dire qualcosa di apprezzabile per i lettori.
Tra pentole e sentimenti, tra pensieri in libertà e prelibatezze accumulate nel tempo e nella memoria, potrebbe nascere qualcosa di più. Magari una raccolta, un'antologia con al fondo un piccolo ricettario, frutto della mia passione per la tavola e la buona cucina, chissà. Di certo sarà un modo come un altro per narrare di quel che sento, senza paraventi, senza pseudonimi o altri orpelli. E magari far venire l'aquolina in bocca a qualcuno.
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