Non sempre le cose fanno come uno si aspetta dalla vita. Con questo pensiero, oramai divenuto certezza nella mia mente, sto via via cambiando prospettiva su molte delle cose che ho fatto e ho scritto finora. Non perché disconosca il passato, le scelte, l'approccio alle mie piccole 'creazioni', bensì ne ho semplicemente mutato la visione, il fine ultimo in più di un'occasione.
Quindi, perché mi dovrei stupire se un'idea, peraltro non mia, ma mutuata da un concorso letterario, che poi non si è neppure svolto, possa invece scaturire qualcosa di più, di nuovo.
Con questa idea, con rinnovato spirito, in questi giorni in cui mi è impossibile fare sopralluoghi o verifiche sul campo per altri manoscritti, ho preso la tastiera e ho cominciato a raccontare, a ricordare l'unica cosa che abbia ben chiaro dentro di me e che troppo spesso non porto mai alla luce: i miei ricordi, la mia memoria, i sentimenti che muovono la mia esistenza.
Tutti loro, in qualche modo, sono legati a sapori, pietanze, cibi più o meno stravaganti. Quindi perché non unire queste cose, legate tra loro, sulle pagine di un manoscritto, di un libro, di una raccolta? Le domande in fretta diventano certezze, parole, pagine da rileggere, pensieri da condividere, con gusto e spero, gradimento...
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