Ormai è da diverso tempo che i giornali, la magistratura e tutti i social network hanno sotto i riflettori l'Expo 2015.
Sarebbe dovuta essere un'occasione per rilanciare l'immagine del paese, avrebbe potuto attirare capitali, lavori, nuove infrastrutture per creare opportunità. E invece, da più parti si sentono solo mestizie di ogni genere, figlie di un modo tutto nostrano nel pensare ai propri interessi a discapito di tutto quello che ci circonda.
Che siano mazzette, richieste di lavoro sottopagato o per nulla retribuito o semplici insegne, come quella di questa immagine, errate in quell'inglese che ormai ci fa difetto in tutto il mondo, tutto porta a un solo risultato: non siamo in grado.
Non abbiamo nel nostro DNA la ben che minima traccia di unitarierà, di bene comune, di rispetto di noi stessi e del nostro popolo, tanto da auto infliggerci, in una kermesse di questa portata, figure ben misere, rispetto a quello che potremmo e saremmo in grado di realizzare. Sono molto amareggiato, deluso, da questa visione egoistica della cosa pubblica, utile per i propri scopi e non per la comunità, da questo menefreghismo. E non so come e se mai ne usciremo...
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