In tutti questi anni ho cercato di
realizzare qualcosa che mi rappresentasse, non tenendo troppo conto
delle 'mode' o dei desideri del lettore medio. Ho cercato, con i miei
scritti, di rappresentare qualcosa di diverso, anche se non sempre è
stato facile.
Queste scelte non mi hanno certo
premiato, ricevendo sempre molte critiche, anche senza grandi
spiegazioni, portandomi a volte a pensare in maniera differente,
rivedendo il mio approccio, il mio modo di narrare. Alla fine mi sono
reso conto che sbagliavo, che non ero soddisfatto di quel che
scrivevo, che alla fine non ero io, riuscendo solo a scrivere
un'accozzaglia di parole che non mi trasmettevano nulla. Forse erano
brani gradevoli, forse erano adatti al pubblico, ma io non ne ero
soddisfatto. Era come amputarmi un arto, o peggio, asportarmi dal
cervello quel poco di amor proprio che ho. Pazienza, rimarrò un
umile scrivano fantasioso e incapace di compiacere gli altri, ma
almeno sarò in pace con me stesso.
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