Visto l'arenarsi di alcuni progetti,
mi ritrovo, nuovamente, a dover impiegare al meglio il mio tempo, le
mie energie. Difficilmente riesco a stare con le mani in mano e
quando non focalizzo il mio impegno in qualcosa, mi deprimo, non
riesco più a gioie di quel che ho.
Così, per combattere l'inedia, non
conosco altro modo che quello di scrivere, ideare, inanellare una
parola scritta dietro l'altra.
Quindi non mi resta altro che
rispolverare uno dei miei mille progetti, parcheggiati per motivi di
tempo e iniziare a svilupparne la trama, le idee accantonate in vista
di periodi come questi.
Ho come al solito l'imbarazzo della
scelta, ma una vocina mi suggerisce di sperimentare un genere che non
ho mai affrontato con un testo corposo: l'horror, l'esoterismo,
l'eterna lotta ultraterrena tra il bene e il male.
Chissà, magari sarà un modo per
affrontare questa fase un po' anonima e perché no, sfidare sé
stessi, ancora una volta...
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