Ieri ho avuto modo di ascoltare una serie di consigli legati al marketing, in particolare sull'orientamento della produzione artistica rispetto ai gusti del pubblico.
E' emerso un quadro piuttosto sconfortante, almeno per il mio modo di pensare, dove il peso delle scelte, di cosa va prodotto, confezionato, indipendentemente dal settore artistico di riferimento, passa per un'analisi dei bisogni del pubblico. In buona sostanza, l'arte si deve 'piegare' ai gusti preesistenti, così come qualsiasia altro prodotto di largo consumo. Per essere interessante deve partire dalla platea, senza considerare l'aspetto più importante che dovrebbe avere un opera: il messaggio che l'autore vuole proporre, veicolare. Dobbiamo piegarci a queste regole per scrivere qualcosa? Forse, se si vuol vendere, diventare famosi, avere un largo pubblico. Credo che, con queste premesse, non sarò mai tutto ciò: io continuerò a scrivere quel che mi stimola, mi intriga, desidero. Pazienza se ciò mi continuerà a farmi vivere nell'oblio.
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