Uno degli aspetti che ho evidenziato nell'ultimo ciclo narrativo
che sto portando avanti in questi anni, poggia le sue fondamenta sul
contesto urbano, in cui ambiento la narrazione.
Nulla di nuovo, rispetto ai molti mostri sacri della narrativa che
da sempre sfruttano questa tecnica per far vivere le loro città
attraverso gli occhi dei protagonisti. In punta di piedi ho provato
ad aggiungere qualcosa di diverso a questa ricetta ben collaudata,
inserendo piccoli accenni, immagini impercettibili degli abitanti che
popolano, nelle varie ore del giorno e della notte, le periferie, gli
angoli caratteristici, le miserie e le bellezze di Torino e della sue
cinture.
Oggi inizio un brano immerso nella nebbia, con uno dei miei
protagonisti alle prese con padroni di cani incivili e lo smog
perenne. Chissà, magari deciderà di rinunciare a tenersi in forma,
evitando ulteriori grattacapi oltre quelli che già gli rifilo di
solito...
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