martedì 17 febbraio 2015

Il peggio come unica salvezza?

In questi giorni sto assistendo a un fenomeno mediatico che mi lascia personalmente un po' perplesso. Ormai è sulla bocca di tutti la trasposizione cinematografica di un libro dai contenuti, diciamo, piccanti (volutamente non cito la pellicola, né il libro per ovvi motivi di propaganda) che, almeno leggendo le varie recensioni, proprio bello non è. Non che il libro fosse risultato migliore, anzi, anche alla sua uscita tutti gridarono al ribrezzo, alla mediocrità, sdegnandosi per i suoi contenuti.
Eppure, nonostante tutte queste critiche, il film ha avuto un successo tale al botteghino da eguagliare nella prima settimana di uscita, Avatar, campione indiscusso degli anni scorsi. E il libro, non da meno, ha venduto milioni di copie nel mondo. Allora, devo proprio ammetterlo di essere vecchio, fuori tempo, inadatto a comprendere il mondo. Ma non si dovevano comprare e guardare solo le opere meritevoli? Se così non è, tanto vale impegnarsi per scrivere o realizzare un buon lavoro, tanto, ormai, sono altri i canoni per attirare l'attenzione...

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