Cinquantacinque anni paiono un'eternità, in un mondo che va sempre di corsa e dimentica in fretta. Cinquantacinque anni sono trascorsi da quando un uomo, solo, supportato da un'intera nazione, immersa in una guerra ideologica al limite dell'autodistruzione, riusciva a compiere un piccolo passo nello spazio sconfinato.
Un uomo, un'astronauta che rimarcò nelle sue parole: «La Terra è blu… che meraviglia. È bellissima» quello che aveva per poco tempo lasciato. Dovremmo tutti ricordarcelo, anche se non abbiamo l'ardire di andare nello spazio.
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