Quasi per caso mi sono imbattuto, al Salone del Libro di Torino,
in questo 'frizzante' autore, che ha avuto modo di presentarsi e di
darmi alcuni spunti che mi hanno convinto a comprare uno dei suoi
lavori. Posso dire di essermi trovato subito a casa, non soltanto per
i luoghi in cui è ambientata la vicenda, ma nell'approccio alla
scrittura, nella descrizione asciutta dei personaggi, in quella
schietta franchezza nell'evidenziare i difetti di una terra e dei
suoi abitanti, chiusi e spesso molto avari nei confronti di ciò che
lo circonda.
Una vena autobiografica si percepisce in ogni angolo, dimostrando,
ancora una volta, che è solo parlando di ciò che si conosce, si
sente nell'aria che si respira che si possono trasmettere certe
emozioni. E' come per un buon vino, che ha bisogno della terra
giusta, dell'esposizione corretta e di una sapiente vinificazione,
per dare il meglio. E qui siamo di fronte a un Nebbiolo di
prim'ordine, corposo e nobile, che ha solo bisogno di maturare,
magari con altri romanzi, per diventare sublime.
Nessun commento:
Posta un commento