Una volta tanto, dopo aver profuso impegno a vario titolo negli ambiti più disparati, mi dedico a qualcosa di diverso, come semplice supporter, di un'artista che da un po' di tempo aiuto per la diffusione del suo lavoro.
Con Katia Krea Gallucci ormai abbiamo condiviso alcuni progetti e una volta tanto mi sembra giusto, darle un'aiuto fattivo, anche solo per sdebitarmi di tutto quello che ha fatto per me in questi anni, di grande trasformazione della mia vita.
Quindi è con grande piacere che l'accompagnerò in un piccolo tour per l'Italia, prima nell'appennino bolognese, al Villaggio della Salute Più, per presentare un evento legato all'Arte Terapia, poi, nel Lazio, a Sabaudia, per una mostra d'arte, dove verranno presentati quadri e abiti da lei realizzati.
Una volta tanto non sono protagonista, e non mi dispiace certo, posso solo fare i miei migliori auguri a Katia e augurargli tutto il successo che merita, sin da ora.
lunedì 25 luglio 2016
domenica 24 luglio 2016
Star Trek Discovery - Il futuro, ancorato al passato...
Al Comicon di San Diego sono iniziate a trapelare le prime informazioni e un breve video di presentazione, di quella che sarà la nuova serie TV legata al brand di Star Trek.
Le prime immagini mostrano la NCC 1031 Discovery, ma chi come conosce a fondo il progetto di Gene Roddenberry, non può farsi sfuggire le somiglianze con altre immagini provenienti dal passato, precisamente dal fantomatico Star Trek Phase II, che negli anni settanta tentò di rilanciare la serie originale. Gli indizi fanno presupporre che ci sia un collegamento, vedremo se l'intuito mi darà ragione questa volta...
Le prime immagini mostrano la NCC 1031 Discovery, ma chi come conosce a fondo il progetto di Gene Roddenberry, non può farsi sfuggire le somiglianze con altre immagini provenienti dal passato, precisamente dal fantomatico Star Trek Phase II, che negli anni settanta tentò di rilanciare la serie originale. Gli indizi fanno presupporre che ci sia un collegamento, vedremo se l'intuito mi darà ragione questa volta...
sabato 23 luglio 2016
Una battuta di caccia...
Nonostante sia un appassionato di tecnologia e di videogiochi, sono rimasto piuttosto indifferente all'ultimo fenomeno di massa di questi ultimi giorni.
Non tanto per l'idea o lo strumento utilizzato, anzi, credo che Pokemon GO sarà il capostipite di una nuova modalità ludica per gli anni a venire, piuttosto non ho mai vissuto l'era di Pikachu e compagni con tanto entusiasmo, quindi non mi sono fatto prendere da questa nuova ondata nostalgica. Però, mio malgrado, proprio davanti a casa mia, ho assistito a una intensa caccia al Pokemon, da parte di una squadra di quindicenni, desiderosi, a dispetto del traffico, di catturare la bestiola digitale. In loro ho visto il divertimento, il lavoro di squadra e una certa dose di complicità, che non guasta in quest'epoca così isolazionista. Solo una raccomandazione: state attenti a non finire arrotati da qualche automobilista, durante la vostra battuta di caccia...
Non tanto per l'idea o lo strumento utilizzato, anzi, credo che Pokemon GO sarà il capostipite di una nuova modalità ludica per gli anni a venire, piuttosto non ho mai vissuto l'era di Pikachu e compagni con tanto entusiasmo, quindi non mi sono fatto prendere da questa nuova ondata nostalgica. Però, mio malgrado, proprio davanti a casa mia, ho assistito a una intensa caccia al Pokemon, da parte di una squadra di quindicenni, desiderosi, a dispetto del traffico, di catturare la bestiola digitale. In loro ho visto il divertimento, il lavoro di squadra e una certa dose di complicità, che non guasta in quest'epoca così isolazionista. Solo una raccomandazione: state attenti a non finire arrotati da qualche automobilista, durante la vostra battuta di caccia...
giovedì 21 luglio 2016
12 Monkeys – Intricate involuzioni...
Sin dalla prima puntata, iniziata l'anno scorso, tra mille dubbi,
rispetto al capolavoro cinematografico degli anni 90, ho avuto modo
di apprezzare le contorsioni narrative di questa serie, appena
sempre a un filo sottilissimo, intricato e avvolto nella spirale del
tempo.
In questa stagione, che non si smentisce né per livello, né per complessità, i nostri protagonisti si trovano a combattere l'Esercito delle 12 scimmie, sempre più in difficoltà e con ulteriori arrovelli, di carattere personale. Insomma non ci si stanza mai e i fragili equilibri tra i protagonisti, fanno apprezzare le brevi pause tra le azioni concitare e i colpi di scena. Manca poco per il gran finale, mi auguro che sia grandioso, come quello della scorsa stagione...
In questa stagione, che non si smentisce né per livello, né per complessità, i nostri protagonisti si trovano a combattere l'Esercito delle 12 scimmie, sempre più in difficoltà e con ulteriori arrovelli, di carattere personale. Insomma non ci si stanza mai e i fragili equilibri tra i protagonisti, fanno apprezzare le brevi pause tra le azioni concitare e i colpi di scena. Manca poco per il gran finale, mi auguro che sia grandioso, come quello della scorsa stagione...
mercoledì 20 luglio 2016
2 Storie, di Amore e di Odio – Il rapporto con la città...
Uno degli aspetti che ho evidenziato nell'ultimo ciclo narrativo
che sto portando avanti in questi anni, poggia le sue fondamenta sul
contesto urbano, in cui ambiento la narrazione.
Nulla di nuovo, rispetto ai molti mostri sacri della narrativa che da sempre sfruttano questa tecnica per far vivere le loro città attraverso gli occhi dei protagonisti. In punta di piedi ho provato ad aggiungere qualcosa di diverso a questa ricetta ben collaudata, inserendo piccoli accenni, immagini impercettibili degli abitanti che popolano, nelle varie ore del giorno e della notte, le periferie, gli angoli caratteristici, le miserie e le bellezze di Torino e della sue cinture.
Oggi inizio un brano immerso nella nebbia, con uno dei miei protagonisti alle prese con padroni di cani incivili e lo smog perenne. Chissà, magari deciderà di rinunciare a tenersi in forma, evitando ulteriori grattacapi oltre quelli che già gli rifilo di solito...
Nulla di nuovo, rispetto ai molti mostri sacri della narrativa che da sempre sfruttano questa tecnica per far vivere le loro città attraverso gli occhi dei protagonisti. In punta di piedi ho provato ad aggiungere qualcosa di diverso a questa ricetta ben collaudata, inserendo piccoli accenni, immagini impercettibili degli abitanti che popolano, nelle varie ore del giorno e della notte, le periferie, gli angoli caratteristici, le miserie e le bellezze di Torino e della sue cinture.
Oggi inizio un brano immerso nella nebbia, con uno dei miei protagonisti alle prese con padroni di cani incivili e lo smog perenne. Chissà, magari deciderà di rinunciare a tenersi in forma, evitando ulteriori grattacapi oltre quelli che già gli rifilo di solito...
martedì 19 luglio 2016
L'infinita guerra informatica...
Ancora una volta, nella lunga carriera di informatico, mi trovo a
lottare con meschini software che tentano di corrompere un computer,
nel pervicace tentativo di portare scempio e distruzione.
Sembra ormai una guerra perenne, in cui, io come tanti altri miei colleghi, siamo invischiati in una tenzone tra buoni e cattivi, tecnici e hacker, virus e antivirus. E anche se non ci sono in gioco vite umane, il tempo e il lavoro intrapreso sui nostri calcolatori viene messo a repentaglio, spazzato via dall'ennesima aggressione esterna.
Per il momento sono ancora riuscito vincitore da questa tenzone, ma il nemico è sempre pronto, dietro l'angolo, a sferrare il suo colpo migliore. Insomma, non si può mai abbassare la guardia, ma in fondo anche la vita è dura e spietata con chi non tiene alte le proprie difese, vigile, pronto ad alzare gli scudi come il più efficiente degli armigeri.
Sembra ormai una guerra perenne, in cui, io come tanti altri miei colleghi, siamo invischiati in una tenzone tra buoni e cattivi, tecnici e hacker, virus e antivirus. E anche se non ci sono in gioco vite umane, il tempo e il lavoro intrapreso sui nostri calcolatori viene messo a repentaglio, spazzato via dall'ennesima aggressione esterna.
Per il momento sono ancora riuscito vincitore da questa tenzone, ma il nemico è sempre pronto, dietro l'angolo, a sferrare il suo colpo migliore. Insomma, non si può mai abbassare la guardia, ma in fondo anche la vita è dura e spietata con chi non tiene alte le proprie difese, vigile, pronto ad alzare gli scudi come il più efficiente degli armigeri.
lunedì 18 luglio 2016
Il senso della follia...
A volte mi sono interrogato sul senso di un gesto insensato, dettato dalla malattia di un singolo individuo, alle prese con le sue turbe, le sue frustrazioni e ne ho ricavato una serie di convincimenti, di discussioni e di scritti.
Ora mi sento di osservare, con una visuale più ampia, le follie, che in questi giorni si sono succedute in questo mondo sempre più compresso tra la ricerca spasmodica di sensazionalismo e l'efferatezza dell'uomo verso il prossimo.
Che si parli di incoscienza cinica, di cattivi o mancati investimenti, di azioni dettate da un credo religioso, piuttosto che dal cinico opportunismo politico, a rimetterci sono, nel piccolo come nel grande, persone, uomini, donne e bambini inermi, innocenti. Mi chiedo a questo punto se stiamo accettando supinamente questo nuovo livello di pazzia. Quella domestica ci devasta e quella globale, troppo spesso, rischia di lasciarci indifferenti o al massimo, ci porta a asserire, esclamare il nostro dissenso e nulla più. Credo che sono nelle azioni, nei gesti, anche queste infamie vadano combattute, cominciando a chiamarle con il loro nome: follie.
Ora mi sento di osservare, con una visuale più ampia, le follie, che in questi giorni si sono succedute in questo mondo sempre più compresso tra la ricerca spasmodica di sensazionalismo e l'efferatezza dell'uomo verso il prossimo.
Che si parli di incoscienza cinica, di cattivi o mancati investimenti, di azioni dettate da un credo religioso, piuttosto che dal cinico opportunismo politico, a rimetterci sono, nel piccolo come nel grande, persone, uomini, donne e bambini inermi, innocenti. Mi chiedo a questo punto se stiamo accettando supinamente questo nuovo livello di pazzia. Quella domestica ci devasta e quella globale, troppo spesso, rischia di lasciarci indifferenti o al massimo, ci porta a asserire, esclamare il nostro dissenso e nulla più. Credo che sono nelle azioni, nei gesti, anche queste infamie vadano combattute, cominciando a chiamarle con il loro nome: follie.
giovedì 14 luglio 2016
Orphan Black - Il puzzle si complica...
Non solo merito della bravissima e 'multiforme' protagonista, ma grazie a una trama ricca di colpi di scena e situazioni al cardiopalma.
Oramai non c'è puntata in cui un colpo di scena rimescoli le carte e i precari equilibri tra le varie fazioni in gioco.
Questo dimostra, ancora una volta, che si possono realizzare ottimi prodotti di intrattenimento, anche con budget non stratosferici, purché ci siano attori e storie di qualità. Ora corro a vedermi l'ultima puntata della quarta stagione, convinto che ne avremo una nuova il prossimo anno...
martedì 12 luglio 2016
Quella strana sensazione...
A volte capita, inaspettatamente, di ripercorrere le sensazioni
del proprio passato, quando si cerca di descrivere, per voce dei
propri personaggi determinati momenti, eventi o anche semplici fatti
della vita. Le tue creazioni si trasformano in propaggini del tuo io,
una proiezione, più o meno distorta, del tuo vissuto. Come non
sfruttare quindi, per un noir intriso di sangue e violenza, i miei
ricordi al poligono di tiro, durante il mio periodo trascorso al
servizio di leva?
Inquadrato ben presto come graduato mi ritrovai in diverse occasioni al poligono di tiro a sparare con diverse armi, in particolare con la pistola d'ordinanza dell'epoca, una Beretta 1934, una calibro 9 corto, con caricatore a sette colpi, dalle prestazioni non certo esaltanti.
Eppure quell'arma dall'aspetto e dal peso insignificante, mi aveva dato una sensazione ben diversa rispetto ai fucili, come il Fal o il Garand e persino dal mitragliatore MG42 utilizzato nelle precedenti esercitazioni.
Il fatto di sparare a un bersaglio relativamente vicino, con un oggetto piccolo, ma nondimeno letale, faceva percepire sensazioni contrastanti. La figura umana, rappresentata dalla sagoma, ricordava fin troppo bene, lo scopo delle sessioni di tiro: addestrarsi ad uccidere qualcuno.
In tempo di pace un'affermazione del genere può far sorridere, ma credetemi, maneggiare un'arma e rivolgerla, con convinzione, verso un bersaglio con l'intento di colpire la testa o il busto, con chiara indicazione di colpire i punti vitali, non è cosa da poco per chi è contrario alla violenza.
Figurarsi se poi tali esperienze le devo indurre, nella mente e nelle mani, di un pazzo furioso?
Come minimo, si gratificherà, a dismisura...
Inquadrato ben presto come graduato mi ritrovai in diverse occasioni al poligono di tiro a sparare con diverse armi, in particolare con la pistola d'ordinanza dell'epoca, una Beretta 1934, una calibro 9 corto, con caricatore a sette colpi, dalle prestazioni non certo esaltanti.
Eppure quell'arma dall'aspetto e dal peso insignificante, mi aveva dato una sensazione ben diversa rispetto ai fucili, come il Fal o il Garand e persino dal mitragliatore MG42 utilizzato nelle precedenti esercitazioni.
Il fatto di sparare a un bersaglio relativamente vicino, con un oggetto piccolo, ma nondimeno letale, faceva percepire sensazioni contrastanti. La figura umana, rappresentata dalla sagoma, ricordava fin troppo bene, lo scopo delle sessioni di tiro: addestrarsi ad uccidere qualcuno.
In tempo di pace un'affermazione del genere può far sorridere, ma credetemi, maneggiare un'arma e rivolgerla, con convinzione, verso un bersaglio con l'intento di colpire la testa o il busto, con chiara indicazione di colpire i punti vitali, non è cosa da poco per chi è contrario alla violenza.
Figurarsi se poi tali esperienze le devo indurre, nella mente e nelle mani, di un pazzo furioso?
Come minimo, si gratificherà, a dismisura...
lunedì 11 luglio 2016
I mazzi Rogue, come ultima frontiera...
Una pratica complessa, spesso derisa, da chi trova nella fatica di provare qualcosa di nuovo, una perdita di tempo, eppure, che a mio avviso conserva un fascino quasi pionieristico.
E' tra quelle carte, semi sconosciute ai più che si celano delle vere e e proprie chicche, che oltre a serbare divertimento, risultano così inaspettate da portarti, senza troppi sforzi, verso la vittoria, tra lo stupore dell'avversario e la soddisfazione di aver provato il valore della propria 'idea'.
Non credo ci possa essere divertimento maggiore in questo genere di giochi, dove il potenziale è alto, e la complessità sfianca i più. Provate ad essere creativi, sicuramente i risultati arriveranno...
venerdì 8 luglio 2016
Guerrieri della Notte, da film cult a serie TV
Ho ancora ricordi netti di quando, ancora ragazzo, vidi la pellicola per la prima volta, e di quanta alienazione riusciva a trasmettere ogni singolo fotogramma, ogni nota, ogni dialogo denso di una violenza sottile e persistente.
Certo per un adolescente di provincia la metropoli violenta faceva una certa impressione, ma ancora oggi, ripensando ad alcuni dei personaggi del film, mi sovvengono battute, sensazioni che non so se riuscirò a ritrovare in un telefilm. E' curioso poi pensare che questo sarà il quarto adattamento risptto alla storia originale, basata sull'Anabasi di Senofonte. Dalle truppe mercenarie greche alle gang di New York la distanza è molta, ma in fondo è il messaggio che resta, quello che conta...
giovedì 7 luglio 2016
Juno è arrivato – Grande Giove!
Quando dalla Nasa arriva la notizia di qualche satellite sparso
nello spazio alla ricerca di nuove conoscenze, mi si apre il cuore.
Un entusiasmo profondo, di chi, curioso e affascinato dal cosmo, si
prova a rapportare con i misteri della natura ancora sconosciuta.
Ora è la volta della sonda Juno, che è arrivata in orbita intorno a Giove e sta iniziando una complessa raccolta dati, dopo un viaggio lungo e complesso.
Avremo nuovo materiale su cui studiare, nuove foto dettagliate e forse un po' più di umiltà verso l'universo immenso, che ci circonda e ci sovrasta con la sua immensità.
Per ora godiamoci questa nuova vittoria della scienza, in attesa di poter varcare di persona i limiti dello spazio oltre il sistema solare.
Ora è la volta della sonda Juno, che è arrivata in orbita intorno a Giove e sta iniziando una complessa raccolta dati, dopo un viaggio lungo e complesso.
Avremo nuovo materiale su cui studiare, nuove foto dettagliate e forse un po' più di umiltà verso l'universo immenso, che ci circonda e ci sovrasta con la sua immensità.
Per ora godiamoci questa nuova vittoria della scienza, in attesa di poter varcare di persona i limiti dello spazio oltre il sistema solare.
martedì 5 luglio 2016
La donna rossa...
No, non mi sto riferendo al personaggio di Games of Thrones,
interpretato dall'avvenente Carice van Houten , ma da uno strano
soggetto, che in queste ultime settimane mi è capitato di osservare,
mentre gironzola attorno alla mia dimora.
Una signora di mezz'età, che porta a spasso il suo cane, apparentemente innocua, ma che è impossibile non notare. A cominciare dalla sua capigliatura, chiaramente artificiosa, di un mogano acceso, perfettamente in tinta con il pelo del suo cane. Un incrocio tra un bassotto e un golden retriver, dallo sguardo triste, come se non ne potesse più di andare in giro con la sua padrona.
La donna infatti si fa notare non tanto per la sua acconciatura o per il suo abbigliamento kitsch, piuttosto per la sua voce. Praticamente un contralto mancato, che con insistenza cerca di attaccare bottone con tutti, pure con chi come me, non è molto propenso a perdere tempo in chiacchiere.
Poi, immancabilmente, chiama con insistenza un gatto, ormai vero padrone incontrastato del quartiere, per invitarlo a giocare con il suo cane, per indurlo a fargli compagnia nella sua passeggiata. Il gatto a volte accetta, ma prima di farsi convincere...
E così, appena arrivato dal lavoro, spossato dal caldo e dai rumori assordanti del mio peregrinare, mi becco anche il richiamo squillante di questa donna, che riesce a trapanarmi i timpani anche dentro casa.
Non c'è che dire, il mondo ti riserva tanto materiale su cui scrivere, sopratutto se sei alla ricerca di una vittima per un assassino...
Una signora di mezz'età, che porta a spasso il suo cane, apparentemente innocua, ma che è impossibile non notare. A cominciare dalla sua capigliatura, chiaramente artificiosa, di un mogano acceso, perfettamente in tinta con il pelo del suo cane. Un incrocio tra un bassotto e un golden retriver, dallo sguardo triste, come se non ne potesse più di andare in giro con la sua padrona.
La donna infatti si fa notare non tanto per la sua acconciatura o per il suo abbigliamento kitsch, piuttosto per la sua voce. Praticamente un contralto mancato, che con insistenza cerca di attaccare bottone con tutti, pure con chi come me, non è molto propenso a perdere tempo in chiacchiere.
Poi, immancabilmente, chiama con insistenza un gatto, ormai vero padrone incontrastato del quartiere, per invitarlo a giocare con il suo cane, per indurlo a fargli compagnia nella sua passeggiata. Il gatto a volte accetta, ma prima di farsi convincere...
E così, appena arrivato dal lavoro, spossato dal caldo e dai rumori assordanti del mio peregrinare, mi becco anche il richiamo squillante di questa donna, che riesce a trapanarmi i timpani anche dentro casa.
Non c'è che dire, il mondo ti riserva tanto materiale su cui scrivere, sopratutto se sei alla ricerca di una vittima per un assassino...
domenica 3 luglio 2016
Games of Thrones - La stagione della vendetta...
Non credo ci possa essere altro titolo, senza troppi spoiler, rispetto a una sesta stagione che ha trovato, come al solito, il suo culmine nel finale.
Scontato per alcuni aspetti narrativi, ma sempre provido di quella passione per i personaggi, che dalla penna di George R.R. Martin, passa al piccolo schermo.
A prima vista, con le morti eccellenti occorse nelle varie puntate, si ha come l'impressione che non ci siano dei veri beniamini per lo scrittore, ma in questa ultima stagione si comincia ad intravedere nel disegno complesso, nelle trame che si intrecciano qualcosa di chiaro e distintivo: il desiderio costante di vendetta.
Lo scopo ultimo è sempre quello, il motore delle azioni, anche le più miti, volgono sempre al desiderio di riscattarsi da un torto subito: una morte, il mancato riconoscimento, il mancato amore.
Tutti alla fine pretendono un tributo di vendetta, a discapito di tutto il resto, persino dell'amore.
Forse è per questo che questo telefilm appassiona così tanto: rispecchia il motore e la natura dell'uomo, con un cinismo che lascia poco spazio alla speranza di un mondo migliore.
Scontato per alcuni aspetti narrativi, ma sempre provido di quella passione per i personaggi, che dalla penna di George R.R. Martin, passa al piccolo schermo.
A prima vista, con le morti eccellenti occorse nelle varie puntate, si ha come l'impressione che non ci siano dei veri beniamini per lo scrittore, ma in questa ultima stagione si comincia ad intravedere nel disegno complesso, nelle trame che si intrecciano qualcosa di chiaro e distintivo: il desiderio costante di vendetta.
Lo scopo ultimo è sempre quello, il motore delle azioni, anche le più miti, volgono sempre al desiderio di riscattarsi da un torto subito: una morte, il mancato riconoscimento, il mancato amore.
Tutti alla fine pretendono un tributo di vendetta, a discapito di tutto il resto, persino dell'amore.
Forse è per questo che questo telefilm appassiona così tanto: rispecchia il motore e la natura dell'uomo, con un cinismo che lascia poco spazio alla speranza di un mondo migliore.
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