Ci sono dei momenti in cui chi crea
vorrebbe sentirsi capito, accettato e magari pure valorizzato, però,
nel nostro contesto nazionale tutto questo non capita, anzi.
Ci sono logiche a volte
incomprensibili, meccanismi che non ti permettono di trovare
interlocutori che hanno ben chiaro quale sia il tuo ruolo, né tanto
meno il loro e alla fine ti convinci che non ha molto senso darsi da
fare se poi alla fine nessuno ha voglia di credere in te, di darti
uno spazio, di farti provare veramente a fare un salto di qualità.
Non credo che ci sia più la
sensibilità giusta per questo genere di considerazioni e senza
troppi piagnistei ci si rassegni all'idea che bisogna trovare altrove
una dimensione adatta a recepire quel che realizzi, anche solo per
comprendere il proprio valore e capire, una volta per tutte se sei
all'altezza, se puoi essere veramente appetibile a qualcuno che non
sia un tuo amico o un tuo conoscente.
Forse è un'utopia, o forse si deve
solo avere la costanza di cercare la persona giusta, quella che
veramente ti dice quel che vali e ti conduca verso una
professionalità artistica completa, concreta, degna di essere
considerato un lavoro e non un passatempo.
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